Pedagogia Hacker - il libro
Venerdì 29 novembre 2024 per Elèuthera editrice esce in libreria "Pedagogia hacker" di Davide Fant e Carlo Milani. Un libro per educatori,...
Un ministero X decide di rifare il “portale” del suo dipartimento Y e la sua parte riservata ai dipendenti, che sono due oggetti separati anche se i contenuti sono gli stessi. Perché lo vuole rifare? Perché usa un software vecchio e perché ci sono i soldi del PNRR da spendere.
Perché, pur avendo una struttura informatica interna, non l’ha fatto in passato? Perché ci hanno provato e non sono stati capaci. Quindi incarica un Grande Fornitore di Soluzioni, che ha tutte le caratteristiche di solvibilità, certificazioni, assicurazioni, le cravatte giuste etc.
Solo che il Grande Fornitore ha molti bravissimi commerciali e molti ragazzetti sottopagati, quindi non è in grado nemmeno di capire il problema.
Allora chiama un Medio Fornitore, che ha meno certificazioni eccetera ma almeno ha competenze tecniche su “portali”.
Il Medio Fornitore accetta perché anche se il GF si è preso la metà dei soldi, il budget è ancora interessante.
Solo che non ha pe… → leggi di più su Pillole di Graffio
«Solo gli imprenditori sanno cosa c’è nella salsiccia: come funzionano sistemi tecnici complessi. Per questo gli industriali sono i più adatti a fissare le regole per la tecnologia». Così il 20 dicembre a Mar-a-Lago Tarek Waked, capo di Type One Ventures, sintetizzò il senso dell’incontro tra imprenditori, tecnologi e funzionari del futuro governo Trump intitolato dal promotore, il nuovo zar dell’intelligenza artificiale, David Sacks, «America First: il futuro di tecnologia, AI e spazio».
I capi di big tech che ieri hanno reso omaggio a Donald Trump alla cerimonia del giuramento vengono descritti come genuflessi davanti al nuovo potere politico. In realtà, però, loro — o, meglio, alcuni di loro — «sono» il nuovo potere politico.
E non si tratta solo di Elon Musk, ormai presenza fissa al fianco del nuovo presidente con la missione di ridisegnare uno Stato più «magro» ed efficiente: mentre i capi di Amazon, Apple, Microsoft, OpenAI, Google, saltano sul carro del v… → leggi di più su Pillole di Graffio
L’11 settembre 1973 viene rovesciato il governo di Salvador Allende. L’episodio segna storicamente l’ascesa del neoliberismo. Insieme al colpo di stato politico, però, ve ne è stato un altro che ha segnato la storia dell’informatica e che ha portato all’attuale sviluppo dell’Intelligenza Artificiale secondo una direzione determinata da un preciso apparato politico-economico-militare-culturale. Ne parliamo con il professore Andrea Cerroni, docente all’Università Bicocca di Milano, che, da sempre, approfondisce questi e altri temi e che ci ha spiegato la correlazione tra Salvador Allende e l’informatica.
Storicizzare, criticizzare, conoscere sono, oggi, le armi fondamentali per scalfire la retorica che avvolge sia il neoliberismo sia la tecnologia digitale e decostruire la loro capacità di imporsi “ontologicamente”, come necessità e dato di fatto incontrovertibile, inibendo la possibilità di immaginare altro: altre strade, altre soluzioni, altri digitali, altre soci… → leggi di più su Pillole di Graffio
I piani di Trump ricalcano le strategie messe a punto dal Bitcoin Policy Institute e dal Satoshi Action Fund che ha profondi legami con il Koch Network, un consorzio di società petrolifere e chimiche che ruotano attorno alla famiglia Koch
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Un’indagine del sito di inchiesta statunitense The Lever ha ricostruito l’opaca rete di interessi che spingono per la svolta monetaria digitale della nuova presidenza. A delineare e sostenere la nuova linea trumpiana sono, in particolare, attivisti di destra espressione dell’industria dei combustibili fossili che puntano ad uno smantellamento delle normative ambientali che sia il più radicale possibile. Come noto, il sistema bitcoin consuma immensi quantitativi di energia. I soli “minatori” presenti negli Stati Uniti utilizzano 70 tetrawattora in un anno, tanto quanto l’intero stato del New Jersey. Ciò significa anche un aumento dei costi, in diverse aree del paese le bollette sono salite di ci… → leggi di più su Pillole di Graffio
Considero il recente (presunto) suicidio del programmatore indiano ventiseienne Suchir Balaji, un giovane che aveva alle spalle quattro anni di lavoro presso il centro di ricerca di OpenAI, un evento di una tale gravità da richiedere un ripensamento in merito al ruolo svolto dalla proprietà intellettuale negli ultimi quarant’anni, sia all’interno della produzione informatica e di rete sia, più in generale, nell’ambito dei complessi rapporti che questa peculiare forma di proprietà privata ha stabilito con la libertà di opinione, con il diritto di accesso all’educazione e alla formazione, con la cooperazione internazionale allo sviluppo e, per estensione, con tutti i principali pilastri del diritto nelle democrazie liberali, quelli che i paladini del libero mercato continuano a invocare nei loro discorsi pubblici sebbene nelle realtà non se ne veda più traccia da moltissimo tempo.
Ian Murdock (la cooperazione)
Aroon Swartz (la condivisione)
Suchir Balaj… → leggi di più su Pillole di Graffio
Spesso succede che l’avvento di nuove tecnologie sia accompagnato da paure e catastrofismi, e così succede anche per gli sviluppi degli ultimi anni delle tecnologie di Machine Learning, che oggi va di moda chiamare “Intelligenza Artificiale”. Ma le reazioni emotive vanno sempre approfondite, a costo di trovarsi alla mercé di interessi manipolatòri: le big tech companies sono molto motivate a far pensare che si tratti di tecnologie pericolosissime che solo loro possono gestire e controllare (magari con tanto di eccezioni legislative), e contemporaneamente usano questo piano emotivo come distrazione dalle considerazioni sull’utilizzo delle tecnologie nel contesto sociale.
Non facciamoci distrarre, è invece necessario studiare e capire limiti e potenzialità del Machine Learning, così come con qualunque altra tecnologia. Ma condurre questo tipo di ricerche in proprio in questo caso è complicato e dispendioso, per via dei necessari requisiti software e hardware.
Il colle… → leggi di più su Pillole di Graffio
Persone abili nell'avvocatura possono smontare tutte le argomentazioni degli “esperti". Per estinguere non il valore dell'esperienza, bensì l'asimmetria di potere di chi si pretende esperto. Servono tutte le capacità, e mescolarle fra loro, con la letizia del dilettantismo.
È da poco in libreria una raccolta di brevi saggi di Paul K. Feyerabend (1924-1994), Conoscenza e libertà. Scritti anarco-dadaisti.
Non nascondo la mia ammirazione per Feyerabend, filosofo della scienza inviso all’accademia e la cui eredità è andata dispersa, infranta sugli scogli del dogmatismo, delle politiche identitarie, delle “verità” urlate perché “oggettive”.
Feyerabend è stato un libero pensatore. Ho cercato più volte di imitare il suo stile, ad esempio il suo ricorso a brevissimi riassunti in calce ai capitoli della sua opera più nota, Contro il metodo (Against the method, 1975), una sorta di “TL; DR” (Too Long; Didn’t Read) che mi risuona molto: offrire a chi legge … → leggi di più su Pillole di Graffio
Il nuovo capitalismo è incardinato sul complesso militare-digitale che fonde gli interessi delle cosiddette Big Tech (Alphabet, Amazon, Apple, Meta e Microsoft più Space X e Palantir) e l’apparato militare e di sicurezza Usa. Una polarizzazione del potere monopolistico delle piattaforme che favorisce l’intensificarsi dei conflitti.
Non c’è molto da stupirsi se, a meno di 24 ore dalla visita lampo di Giorgia Meloni a Mar-a-Lago (residenza privata di Donald Trump in Florida), Elon Musk abbia presentato il conto ricordando il (probabile) accordo tra la sua Space-X e il governo italiano. Per accedere ai servizi satellitari a orbita bassa Starlink che stanno rivoluzionando il settore aerospaziale nel dominio civile e, soprattutto, in quello militare, il governo sembrerebbe in procinto di trasferire a Space-X un miliardo e mezzo di euro. Così facendo, legherebbe l’Italia a doppio filo (rendendola tecnologicamente dipendente e verosimilmente permeabile p… → leggi di più su Pillole di Graffio
La recente decisione di una corte d’Appello degli Stati Uniti ha riacceso il dibattito sulla neutralità della rete, un tema che coinvolge diretti interessi economici e il futuro dell'accesso a Internet. Con l’annullamento delle normative ripristinate dalla Federal Communications Commission nel 2024, emerge la complessità di un sistema internet che continua a polarizzare opinioni e schieramenti politici. Questo articolo esamina la questione della net neutrality e le sue implicazioni a livello globale, con uno sguardo particolare all’Europa.
I fondamenti della net neutrality
La net neutrality, o neutralità della rete, è un principio fondamentale che regola il comportamento delle aziende fornitrici di accesso a Internet, noti come Internet Service Provider . Secondo questo principio, gli ISP non possono bloccare né limitare l'accesso a determinati contenuti o applicazioni, né possono… → leggi di più su Pillole di Graffio
Fahrenheit, trasmissione di Rai Radio 3, ha intervistato Davide Fant autore con Carlo Milani del libro Pedagogia Hacker.
Un libro per educatori, educatrici, insegnanti, psicologi, tecnici, artisti, ma anche per chiunque sia alla ricerca di pratiche che ci portino a essere soggetti più attivi e soprattutto più consapevoli degli effetti che la tecnologia ha su di noi.
"Con il libro che avete tra le mani vogliamo rispondere all’urgenza di un’educazione sui temi del digitale che ponga al centro le relazioni fra persone e tecnologie. Relazioni ambivalenti che sfociano spesso in vissuti di sofferenza, di euforia a cui seguono cocenti delusioni, di esaltazione spasmodica ed emozioni violente; da questo disagio della tecnica vogliamo muovere per aprire spazi di immaginazione, ri-creazione e liberazione."
Ascolta l'audio dell'intervista
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