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di C.I.R.C.E. & affini

"Tecniche e Miti: le trappole dell'intelligenza artificiale" è un e-BOOK de Gli Asini che vuole tracciare un percorso critico che metta in luce le problematiche dell'hype che accompagna il machine learning. Per farlo è necessario indagare l’IA da diversi punti di osservazione. Al numero abbiamo contribuito come C.I.R.C.E. con l'articolo "Nuove intelligenze, vecchi pregiudizi."

È ora disponibile il n. 25 de La ricerca con un contributo di C.I.R.C.E dal titolo "Hacking IA". La rivista è disponibile interamente online e il cartaceo è in distribuzione nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado.

Il lancio precipitoso di chatbot AI da parte delle Big Tech ha una fortissima probabilità di degradare l'ecosistema informativo della rete. Molte voci chiedono nuove regole per arginare un'imminente invasione di artefatti prodotti da reti generative sempre più precise che renderà potenzialmente impossibile distinguere il vero dal falso. Nel breve racconto che segue abbiamo immaginato un mondo futuro dove questo è già accaduto...

"L’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale: dall’automazione del lavoro al condizionamento reciproco" è l'articolo di Carlo Milani e Vivien García ora disponibile su Mondo Digitale.

Il computer nelle arti visive e nella cultura visuale in Italia nella information age è il n.2 del volume 7 della rivista Piano B. Nel numero, a cura di Francesco Spampinato, un articolo su Rete: femminile singolare, oppure gli anni Novanta del Cyberfemminismo. La nascita, la ricezione in Italia e il percorso di Agnese Trocchi di Greta Boldorini.

I motivi per smettere di essere utenti delle piattaforme degli oligopoli USA sono vari e diversificati. Ciò non significa smettere immediatamente di utilizzare i social network e gli altri servizi delle grandi aziende tecnologiche americane.

Siamo tutte nella stessa barca e abbiamo tutte vulnerabilità che vengono sfruttate dalle megamacchine per farci passare molto tempo "attaccate" alle loro piattaforme. Si tratta di intraprendere un percorso alla scoperta degli automatismi che mettiamo in atto che ci impediscono di scegliere, inventando soluzioni che facciano tesoro delle alternative tecnologiche già esistenti.

Entriamo nel vivo e vediamo alcuni dei motivi per cui vale la pena intraprendere questo percorso.

È disponibile il numero di maggio de la rivista Gli Asini dedicato al "Educarsi Hacker".

Autore: tante < tante@tante.cc >
Revisione: 1.1
Data: 29 dicembre 2021
Licenza: CC-BY-SA 4.0
Traduzione: nebbia < nebbia@mastodon.bida.im >
Articolo orginale: https://tante.cc/2021/12/17/the-third-web/

INTRODUZIONE

Speravo di non dover scrivere niente di tutto questo. Speravo che blockchain e NFT sarebbero scomparsi e che sarebbero stati soltanto un capitolo in un libro riguardante strane truffe finanziarie, ma se il 2021 ci ha insegnato qualcosa è che non c’è limite al peggio, quindi eccoci qui.

Se stai leggendo è perché hai un qualche interesse nel capire cosa siano il “Web3” o gli “NFT”. Forse qualcuno ti ha dato un link, forse mi segui da qualche parte. In questo articolo proverò a spiegare cosa indichino questi termini, quali siano le idee, le e politiche su cui essi si basano e ciò che io penso a riguardo. Farò del mio meglio per spiegare le idee di Web3/NFT nel modo più imparziale possibile, ma per onestà intellettuale mi sento di dover specificare che non sono un fan.

Questo è un post che Salvatore Iaconesi (Nuovo Abitare) ha scritto su un noto social network per ragionare sulla trappola degli NFT. Lo condividiamo sul nostro sito per contribuire alla sua circolazione.

Ogni software ha il suo demone, ovvero un suo modo di guidarci e spingerci in una certa direzione. Abbiamo dunque escogitato un gioco hacker, da curiosi esploratori dei mondi digitali, per evocare la voce delle piattaforme, sperimentandolo con gruppi diversi, dall’università alle scuole secondarie di primo grado, da educatori e docenti a studenti delle scuole superiori; in italiano e in inglese.

Pubblicato su La Ricerca

Appena pubblicato su Mondo Digitale, questo articolo di Carlo Milani e Panayotis Antoniadis parla di alternative al digitale di massa: reti biologiche e organiche, comunitarie e associative, che possono consentire ai cittadini di costruire le proprie reti locali dal basso, federate, invece che con soluzioni globali, riducendo l’alienazione tecnica.

Aurora Val, che si occupa di progettazione, comunicazione e storia delle arti, racconta qui la sua esperienza di insegnante durante la pandemia e gli hack ideati per "sopravvivere".


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